Forte Garda costruito dall'esercito austroungarico tra il 1904 e il 1907 rappresenta un edificio di grande valenza storica per le sue caratteristiche di novità anticipatrice rispetto alle successive opere difensive approntate prima dello scoppio della Prima guerra mondiale. Anche le vicende legate al conflitto e al successivo periodo di abbandono risultano essere emblematiche e in parte originali. La realizzazione dell'opera iniziò nella consapevolezza che l'accresciuta potenza distruttiva dei nuovi obici e mortai prodotti all'inizio del Novecento era ormai in grado di distruggere le fortificazioni permanenti fino ad allora realizzate. I gravi pericoli per i militari di presidio obbligarono i progettisti ad adottare nuove soluzioni difensive. Forte Garda divenne quindi una specie di prototipo-modello delle fortificazioni che l'esercito austroungarico intendeva costruire sui confini del Regno d'Italia.
Realizzato sulle prime pendici del monte Brione, il forte fu costruito con il compito di controllare il confine tra Impero e Regno d'Italia.
L'edificio lungo circa 70 metri e largo 15 per una superficie di 900 m e una volumetria di 9500 m, si sviluppava su più livelli seguendo il profilo della montagna in modo da risultare mimetico e offrire meno superficie possibile al tiro delle artiglierie nemiche. Al fine di aumentare la resistenza dell'edificio fu scavata la roccia e successivamente utilizzato calcestruzzo.
Il tetto dell'opera in calcestruzzo compresso dello spessore tra i due e i tre metri era reso più resistente ed elastico da una fitta intelaiatura di travi metalliche posizionate sotto la volta mentre per ottimizzare la resistenza sul lato fronte lago venne lasciato uno scudo di roccia calcarea. Il forte aveva due ingressi protetti da un fossato dove erano puntate feritoie per armi leggere, mentre le finestre blindate si affacciavano a Ovest, Nord Ovest e non erano visibili dal nemico. Annessa al forte fu scavata una galleria. ora non percorribile, lunga complessivamente 300 metri che consentiva di raggiungere tre postazioni per l'artiglieria e uscire all'esterno del fossato.
Attorno al forte c'era un'ampia fascia di reticolati costantemente sorvegliati dove anche in tempo di pace era severamente proibito avvicinarsi soprattutto con macchine fotografiche.
Fonte: MAG Museo
Realizzato sulle prime pendici del monte Brione, il forte fu costruito con il compito di controllare il confine tra Impero e Regno d'Italia.
L'edificio lungo circa 70 metri e largo 15 per una superficie di 900 m e una volumetria di 9500 m, si sviluppava su più livelli seguendo il profilo della montagna in modo da risultare mimetico e offrire meno superficie possibile al tiro delle artiglierie nemiche. Al fine di aumentare la resistenza dell'edificio fu scavata la roccia e successivamente utilizzato calcestruzzo.
Il tetto dell'opera in calcestruzzo compresso dello spessore tra i due e i tre metri era reso più resistente ed elastico da una fitta intelaiatura di travi metalliche posizionate sotto la volta mentre per ottimizzare la resistenza sul lato fronte lago venne lasciato uno scudo di roccia calcarea. Il forte aveva due ingressi protetti da un fossato dove erano puntate feritoie per armi leggere, mentre le finestre blindate si affacciavano a Ovest, Nord Ovest e non erano visibili dal nemico. Annessa al forte fu scavata una galleria. ora non percorribile, lunga complessivamente 300 metri che consentiva di raggiungere tre postazioni per l'artiglieria e uscire all'esterno del fossato.
Attorno al forte c'era un'ampia fascia di reticolati costantemente sorvegliati dove anche in tempo di pace era severamente proibito avvicinarsi soprattutto con macchine fotografiche.
Fonte: MAG Museo